Radio Prêt-à-porter
Tra coinvolgenti linee melodiche e ritmi incalzanti da club, gli 80RAM raccontano paure, desideri e voglia di riscatto, in una dimensione sospesa fra passato, presente e futuro. L’ultimo singolo Calcare, uscito a dicembre, trasmette tutta l’energia da pista da ballo e la complessità tematica della poetica degli 80RAM, che vogliono raccontare le contraddizioni dell’animo umano e i conflitti a cui porta l’esperienza. La redazione di Radio Prêt-à-Porter li ha intervistati per saperne di più sulla band e sul suo messaggio musicale.
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È appena uscito il vostro ultimo singolo Calcare, un brano che unisce la synthwave anni Ottanta al pop contemporaneo. È una nuova direzione artistica per voi?
Senza dubbio Calcare incarna al meglio la nostra attuale intenzione musicale, caratterizzata da un sound che unisce modernità e mood nostalgici. Ci siamo divertiti ad utilizzare string pad contemporanei, insieme a basso e arpeggiatori che strizzano l’occhio agli anni Ottanta e Novanta, facendo da ponte tra le due epoche, anche con quasi 30 anni tra l’una e l’altra.
Roma, la vostra città, è una instancabile fucina di nuove correnti musicali. Che rapporto avete con la scena musicale romana?
Roma è nel nostro cuore sia perché è la città in cui viviamo, sia per il fatto che fa da sfondo alla nostra attività live in giro per i club. Tra tutti gli artisti e performer della scena romana c’è un’apprezzabile sostegno reciproco. Abbiamo avuto la fortuna di condividere i palchi di eventi e contest con colleghi musicisti straordinari, in un clima di estrema condivisione, senza rivalità o competizione alcuna.
Da dove nasce il vostro fascino per le sonorità anni Ottanta e perché questa corrente è tornata in auge negli ultimi anni, secondo voi?
I nostri ascolti musicali sono fortemente influenzati da quel decennio, ma anche da brani appartenenti all’elettropop, alla new wave, al rock e alla dance. È un dato di fatto che i decenni Ottanta e Novanta siano da sempre fonte d’ispirazione per gli artisti di oggi e di ieri. Per i loro eccessi fantasiosi, per la loro carica suggestiva e per la forza d’impatto visiva, quegli anni hanno rappresentato un periodo spensierato, in cui sognare ad occhi aperti era possibile ed accessibile a tutti.
Nei vostri testi mescolate costantemente termini italiani a espressioni inglesi in rima. Credete ci possa essere un punto di incontro in musica tra le due lingue?
È la nostra più grande speranza. Crediamo fortemente che nel 2022 la musica, essendo uno specchio della nostra società, debba parlare più lingue e riflettere quel melting pot umano, artistico e culturale che caratterizza il nostro quotidiano. Ci piace raccontare le nostre storie con un linguaggio simbolico, metaforico, che possa aprirsi a più interpretazioni, senza avere la pretesa di rappresentare un pensiero assoluto.
Il vostro progetto è nato nella primavera del 2020, appena dopo l’inizio della pandemia. Quanto ha influenzato la vostra attività musicale il periodo che stiamo vivendo?
Apparentemente potrebbe sembrare che il nostro progetto sia partito sono una “cattiva stella”, ma non è affatto così. Spesso ci si trova di fronte a un bivio, bisogna scegliere se farsi condizionare dagli eventi o prenderne atto e ribaltare la situazione a proprio favore. Noi abbiamo scelto la seconda opzione e ci siamo messi in gioco con tutti noi stessi, suonando ovunque potevamo e producendo nuova musica, raccontando paure, timori, pezzi di vita, soluzioni di rinascita in un momento storico
particolarmente duro e limitante. Insomma, se non uccide, fortifica.
Quali sono le principali influenze musicali che più ispirano le vostre produzioni? Penso ad artisti come The Weeknd e Depeche Mode, ma avete anche qualche punto di riferimento nella scena italiana contemporanea?
Siamo da sempre grandi estimatori della raffinatezza del maestro Franco Battiato, ma anche di band straordinarie come Subsonica, Negramaro, Stadio. Amiamo anche i cantautori sempre innovativi e moderni, come Luca Carboni, Cesare Cremonini ed Enrico Ruggeri. Apprezziamo e seguiamo con particolare attenzioni artisti di oggi e di ieri che sperimentano e contaminano la loro musica con nuove influenze, senza sedersi comodi sulla loro fama ormai consolidata.
Quali sono i vostri “buoni propositi” per l’anno nuovo? C’è da aspettarsi nuova musica, o magari un tour?
Ci auguriamo con tutto il cuore che il 2022 sia l’anno della ripresa e della rinascita per noi tutti. Stiamo producendo nuovi singoli che usciranno già da febbraio in poi e abbiamo in calendario diverse date e aperture in giro per i club romani (e non solo). Saremo ospiti in radio, anche fuori dalla nostra città. Il nostro lavoro e la nostra passione più grande è essere sul palco a suonare i nostri pezzi: ovunque ci sarà un pubblico pronto ad ascoltarci, noi saremo in prima linea. Seguiteci sui nostri social ufficiali (Instagram, Youtube, Spotify) per rimanere aggiornati su tutto ciò che faremo prossimamente.
Scritto da: staff
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